Sentirsi vicini durante la pandemia
Con l’uscita del primo numero della newsletter ci è sembrato doveroso fare il punto su come abbiamo vissuto e stiamo lavorando in questo periodo di emergenza Covid-19. La situazione inedita che abbiamo attraversato, e che ancora stiamo parzialmente vivendo, ci ha spinto a cercare un nuovo assetto che ci permettesse, non cedendo al panico, di continuare a produrre e a prenderci cura dei nostri clienti anche se a distanza.
Il distanziamento fisico non ci ha impedito di sentirci vicini alle nostre comunità di riferimento: clienti, fornitori, partner ma anche alle persone dei territori in cui operiamo. Proprio a questi ultimi ci siamo particolarmente dedicati all’inizio della pandemia costruendo una vicinanza psicologica e concreta fatta di azioni di sostegno economico ai 4 ospedali (Ospedale Borgomanero – Novara, Clinica San Marco di Zingonia – Bergamo, Ospedale “Luigi Sacco” – Milano, Spedali Civili – Brescia) più vicini alle nostre sedi e con donazioni di mascherine e di saturimetri al COC – Centro Operativo Comunale – di Arona, dove abbiamo la sede più numerosa.
Riguardo invece la riorganizzazione del lavoro in Pipex Italia, siamo riusciti innanzitutto a non fare ricorso alla Cassa Integrazione in deroga per lasciare la nostra quota parte a chi fino a questo momento ne ha davvero più bisogno di noi.
Quindi tutti i dipendenti di Pipex Italia sono rimasti totalmente attivi, ognuno nei propri ruoli, lavorando inizialmente tutti da casa, poi riducendo al minimo le presenze in ufficio per garantire il distanziamento sociale. Per un’azienda come Pipex Italia, da sempre molto orientata e incline ai legami interpersonali, ridurre drasticamente gli incontri reali con i clienti non è stato un cambiamento da poco. Lo smart working non è stato però frutto d’improvvisazione: da molti anni abbiamo dotato i nostri collaboratori di strumenti tecnologici nelle loro abitazioni. Aver maturato da tempo una notevole esperienza da remoto ha fatto sì che alle difficoltà e allo stress creati dalla pandemia non si dovesse sommare anche quello generato dall’utilizzo di “strumenti inadeguati” o nuovi per svolgere il lavoro.
Sebbene continuiamo a preferire l’andare ad incontrare i nostri clienti in giro per il mondo (e speriamo di ricominciare non appena possibile), l’emergenza ci ha fatto scoprire che in questi momenti anche una buona videoconferenza può avere una grande efficacia: le riunioni con i nostri clienti si sono fatte più brevi ma più frequenti e ci permettono anche di approfondire temi o prodotti specifici grazie al coinvolgimento dei nostri esperti.
Da una ricerca effettuata dallo studio APS di Milano (studio di analisi psico-sociologica) su un campione di 193 persone è emerso che “La quasi generalità dei soggetti che ha utilizzato questi strumenti ne ha parlato in termini positivi […] le riunioni sembrano funzionare decisamente meglio: in tempi definiti, con puntualità, scarse assenze, una gestione molto più efficace e ordinata degli scambi verbali […] l’uso di questi strumenti […]ha fatto scoprire che si può lavorare molto bene con colleghi e clienti, anche non spostandosi.” (Fonte)
E in maniera del tutto inaspettata, in questi momenti di lontananza fisica ci siamo sentiti a volte più vicini:
“Lo scossone dato ai processi lavorativi nelle organizzazioni ha coinvolto spesso anche le relazioni coi clienti, […] ci si vede e si parla dalle proprie case, nessuno si sposta nello studio o nell’ufficio dell’altro, ci si aiuta nel far funzionare nuovi strumenti, ci si dà una mano a fronte di difficoltà relative al lockdown, si manifesta un reciproco interesse/preoccupazione per la salute dell’altro.” (Fonte)
A distanza di alcuni mesi dalla fine del lockdown, abbiamo ripreso a frequentare i nostri uffici ma stiamo continuando a utilizzare questi strumenti. Settimanalmente ci incontriamo fra noi e con i nostri clienti in video: è diventata una sana abitudine che vorremmo mantenere, integrandola quanto prima con meeting reali il cui fascino non tramonterà mai, almeno per noi di Pipex Italia.
Articolo scritto da:
rmanfredini@pipex.it
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Articolo pubblicato il 15/10/2020